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Il riposo è per definizione la sospensione delle attività.

Nella quotidianità, il riposo si identifica con il sonno che è quella fase che sospende e sostituisce quella della veglia. Sonno e veglia si alternano regolarmente per garantire il mantenimento della salute del nostro organismo. L’alternanza di queste 2 fasi è garantita e regolata da 2 sistemi che lavorano in sinergia tra loro: il ritmo circadiano e l’omeostasi sonno-veglia.

  • Il ritmo circadiano è un ciclo di 24 ore che modifica i livelli di “allerta” e regola la produzione della melatonina (l’ormone che regola questa alternanza).
  • L’omeostasi sonno-veglia è il mantenimento dell’equilibrio interno delle 2 fasi; influenza il ritmo circadiano ed è caratterizzato da un proprio “ritmo” che permette di classificare gli individui in 2 differenti gruppi. Il primo, quello che gli esperti chiamano il gruppo delle Allodole, identifica chi va a dormire presto e si sveglia presto. Il secondo, quello che gli esperti chiamano il gruppo dei Gufi, identifica chi va a dormire tardi e si sveglia tardi. L’essere allodola o gufo non dipende dalla nostra volontà diretta, ma da un fattore genetico ereditario.

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Oltre ai fattori genetici ereditati, omeostasi sonno-veglia e ritmo circadiano, sono senz’altro influenzati da fattori esterni come, ad esempio, le nostre abitudini quotidiane di vita (lavoro, famiglia, divertimento, stress etc.). La buona notizia è che possiamo decidere di intervenire direttamente per rendere il nostro riposo il momento migliore per ”ricaricare le pile”; permettendoci così di gestire al meglio le nostre energie nel quotidiano, raggiungendo il massimo risultato, senza compromettere l’equilibrio del nostro organismo che ne determina il suo stato di salute.

Nell’allenamento, invece, il riposo è la sospensione della fase di lavoro attivo.

Un’azione che permette di definire il tempo necessario per riportare alla condizione ideale di equilibrio, un muscolo (per es. nell’allenamento di forza con sovraccarichi) o un sistema (per es. la frequenza cardiaca nell’allenamento metabolico).

Lo si può essere classificare in:

  • Passivo: quando l’azione è caratterizzata dalla sospensione dell’attività attraverso una fase di stop ( es. i 90″ tra una serie e l’altra in un esercizio di forza)
  • Attivo: quando si sospende l’attività con caratteristiche differenti (es. una pedalata a bassa intensità il giorno dopo una gara di corsa).

I Coach Jlab Studio danno molta importanza al riposo, trattandolo come un vero e proprio allenamento, consigliandoti quando e come inserirlo nella tua routine settimanale.

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Riposo